venerdì 31 agosto 2012

Con la morte di Steve Jobs e Tim Cook al comando la filosofia di Apple sta lentamente regredendo

La maggior parte dei siti seguaci al mondo Apple lo ha sempre negato, dichiarando romanticamente e ingenuamente che il DNA di Steve Jobs era e sarebbe stato per sempre radicato nell'azienda Apple, ma si sapeva ormai da tempo che, prima o poi, la sua figura avrebbe lentamente abbandonato la Mela e, assieme a lui, molte delle sue idee


Con la morte di Steve Jobs la filosofia di Apple sta lentamente regredendo
Con la morte di Steve Jobs la filosofia di Apple sta lentamente regredendo 

Jobs stesso fece parecchi passi falsi, uno fra tutti il noto antennagate dell'iPhone 4, che perde la connessione in presenza di poco campo se impugnato nella maniera più consona e naturale, tant'è che la maggior parte degli utenti è obbligato a usare quell'obbrobrio del bumper. E' però innegabile che, nel bene e nel male, plasmò l'azienda a sua immagine e somiglianza, creando negli anni, grazie alle idee, al carisma e al noto campo di distorsione della realtà, il mito Apple, evangelizzando milioni di utenti.

Anche se le variazioni dovute alla scomparsa di Steve Jobs sono appena visibili, in atto ci sono cambiamenti assai radicali.

Già nei mesi scorsi sono state notate alcune cose che Steve Jobs non avrebbe mai accettato: il noto assistente vocale Siri, che non ha mai funzionato come avrebbe dovuto, la crescente presenza di project manager nella supply chain, l'interfaccia della nuova Apple TV, che già bocciò tempo addietro, l'aumento di  dimensione e peso del nuovo iPad, la persa segretezza del reparto progettuale, la perdita di cura dei dettagli nelle interfacce utente, il recente accordo Apple-Motorola/Google e altri ancora, senza dimenticare l'aspect ratio 4 pollici 16:9 del display del prossimo iPhone, rumor dato per certo ovunque.

Nell'ultimo periodo erano circolate voci riguardanti gli inevitabili cambiamenti che avrebbero subito molti - se non tutti - degli Apple Store. Riduzione del personale, tagli all'orario lavorativo per i dipendenti assunti a tempo parziale e, in certi casi, anche l'annullamento delle promozioni messe in atto dai singoli Store. In questo articolo abbiamo visto come, dopo indagini approfondite, il sito ifoAppleStore abbia dichiarato che questi seri provvedimenti fossero volti a incrementare ulteriormente il profitto aziendale e non, invece, a "migliorare le regole dei dipendenti degli Apple Store", come Apple stessa dichiarava.


Ron Johnson e Steve Jobs
Ron Johnson e Steve Jobs

Mentre una volta l'operato di Steve Jobs e dell'ex responsabile dei punti vendita, Ron Johnson, puntavano alla soddisfazione dei clienti, ora il CEO Tim Cook e il nuovo responsabile dei punti vendita John Browett sono più attratti dai numeri che questi offrono, piuttosto che dalle "loro sensazioni".

Nel 2009 Steve Jobs dovette prendere sei mesi di congedo per malattia, durante i quali mise Tim Cook ha capo della società, compresa la sezione dei negozi al dettaglio. Cook, però, era un "ragazzo d'affari" e la sua attenzione finiva sempre più spesso sui profitti, piuttosto che sui clienti. Cook approfittò dell'assenza di Jobs per convincere Johnson di come le sue scelte fossero sbagliate, in quanto non producevano il frutto sperato.

Tim Cook e John Browett
Tim Cook e John Browett

Steve Jobs e Ron Johnson non sono più presenti per cui Tim Cook ha avuto la possibilità di farsi affiancare da un uomo come lui, uno sulla sua stessa lunghezza d'onda, assieme al quale cercherà di dare una "sistemata" agli Store e ai suoi lavoratori, per non parlare dei regolamenti e della politica aziendale.

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