martedì 28 agosto 2012

Causa Apple-Samsung, l'assurdità del sistema brevettuale americano e la sentenza nazionalista

Della sentenza Apple-Samsung ne hanno parlato un po' tutti, a modo loro. I siti seguaci e vittime del campo di distorsione della realtà del mondo Apple gioiscono e cantano vittoria perché "giustizia" è stata fatta. Apple "innovatrice" ha vinto sui copioni Samsung.  I quotidiani e i telegiornali puntano invece sulla notizia del miliardo di dollari di sanzione a Samsung e della guerra termonucleare voluta da Steve Jobs per combattere Android, anche se poi Android, con questa vicenda, c'entra solo indirettamente.


Il tribunale a 10 miglia da Cupertino e i giurati statunitensi
Il tribunale a 10 miglia da Cupertino e i giurati statunitensi 

Nessuno, però, ora ricorda più l'assurdità del sistema brevettuale statunitense, dove è possibile brevettare quasi di tutto, come una gesture o un oggetto di forma rettangolare o un angolo smussato o la distanza tra un display e il bordo del device.

Lo stesso discorso vale anche per i brevetti sulle funzioni software.

Richard Posner, giudice americano di fama "federale", scrittore di decine di libri ed esperto di diritto della proprietà intellettuale, in un'intervista a Reuters afferma che dei brevetti sul software potrebbe in generale non esserci alcuna necessità, perché quello del mobile è un settore in cui gli investimenti vengono ripagati in termini di velocità ad arrivare sul mercato. Chi riesce ad innovare per primo, insomma, vince, e non ha troppo bisogno di una tutela sulle proprie invenzioni “software”.

Questo concetto non vale, secondo il giudice, per altri settori. Come quello farmaceutico, ad esempio, in cui gli investimenti necessari per arrivare al brevetto di nuove formule sono notevolmente maggiori rispetto agli investimenti necessari per l’innovazione in ambito software. 

Ma se Posner ha delle opinioni molto precise sul perché il sistema dei brevetti americano dovrebbe essere riformato per non dare più un’importanza così preponderante ai brevetti sul software, il giudice chiaramente non biasima le strategie di Apple né quelle dei concorrenti.

“Come in una giungla” dove vige la legge del più forte è bene che le aziende possano sfruttare tutti gli strumenti che l’ecosistema mette a disposizione dei “contendenti”, compresi i brevetti software che, al di là dell’opinione personale del giudice, hanno ancora un pieno valore legale.

Quello che il giudice può fare, ed è quello che Posner ha fatto, è imporre il proprio arbitrio. Che può risultare in decisioni come quella presa per il caso Apple-Motorola (entrambe americane).

La decisione di non concedere ad Apple l’ingiunzione sui prodotti Motorola e di bocciare le richieste di Motorola basate invece su brevetti FRAND (strategici per il settore e sottoposti a regole di cessione della licenza ferree e uguali per tutte) è stata inevitabile vista la debolezza dei rispettivi claim.

Inoltre, a differenza di tutti i paesi del mondo, negli Stati Uniti vige ancora il first to file system. Dal 16 marzo 2013, anche gli Stati Uniti passeranno al first to invent system, dopo la promulgazione dell'America Invents Act del 16 settembre 2011.

Il first to file system e il first to invent system sono concetti legali che definiscono chi ha il diritto al rilascio di un brevetto per un'invenzione.

Nel first to file system il diritto al rilascio di un brevetto per una data invenzione spetta alla prima persona che deposita una domanda di brevetto per la protezione di tale invenzione, indipendentemente dalla data effettiva di invenzione.

Nel first to invent system, invece, quando un inventore concepisce un'invenzione e la porta alla pratica (depositando una domanda di brevetto, praticando l'invenzione, ecc.), la data dell'invenzione coincide con la data del concepimento. Pertanto, lui sarà il primo inventore e avrà diritto a un brevetto, anche se un altro registra una domanda di brevetto precedente a quella dell'inventore. Da qui la stortura del sistema brevettuale statunitense.

Infine, due parole di tipo logistico. E' stata una sentenza emessa attraverso un tribunale U.S.A. da un giudice statunitense e una giuria di cittadini statunitensi, riuniti in una camera di consiglio ad un quarto d'ora di macchina (dieci miglia) dalla sede Apple di Cupertino per decidere le sorti della causa Apple U.S.A. contro Samsung Corea.


La camera di consiglio di San Jose a 10 miglia dalla sede Apple di Cupertino
La camera di consiglio di San Jose a 10 miglia dalla sede Apple di Cupertino 

Ci potevano essere dubbi sulla sorte della sentenza?


2 commenti:

  1. Infatti in Giappone e Korea ha vinto Samsung. E allora?

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  2. Se vogliamo essere precisi in Corea sono state condannate entrambe, mentre in Giappone, dove ha vinto Samsung, è terra neutra.

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