Il mese scorso, nella fabbrica Foxconn di Tayiuan, Cina, era stata fermata dopo una mega-rivolta in cui erano rimasti coinvolti 2.000 dipendenti. E negli ultimi anni nelle sue fabbriche si è registrata un'impressionante serie di suicidi.
Adesso è scattato lo sciopero. Al centro delle polemiche ci sono nuovamente le condizioni di lavoro per la produzione dell'iPhone 5.
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Sciopero alla Foxconn per le condizioni di lavoro per la produzione dell'iPhone 5 |
Lo riporta l’organizzazione no-profit China Labor Watch, secondo la quale tra i 3.000 e i 4.000 operai dello stabilimento Foxconn di Zhengzhou avrebbero dato inizio a uno sciopero, a causa della pressione esercitata da Apple sulla produzione dell'iPhone 5, lamentando allo stesso tempo un’assenza di addestramento adeguato per migliorarne la qualità.
“È stato riportato che i vertici della fabbrica e Apple, nonostante i difetti nel design, abbiano aumentato la severità delle richieste in termini di qualità ai lavoratori, includendo standard d’intagliatura di 0,02mm e richieste legate a graffi su telai e pannelli posteriori. Con queste richieste, gli operai non possono completare iPhone che rispettino gli standard. Questo ha portato a un tremendo quantitativo di pressione sui lavoratori. Inoltre, non gli è stato permesso di andare in vacanza durante l’estate. Questa combinazione di fattori ha portato allo sciopero.”
A questo proposito ricordo la testimonianza del giornalista cinese Wang Yu, sotto copertura tra i 20.000 operai reclutati da Foxconn da marzo per produrre le quantità di iPhone 5 richieste da Apple. Turni da dieci ore e 27 yuan (circa 3,3€) per le due ore di straordinario:
"Ogni tre secondi, un pannello posteriore di un iPhone scorre davanti a me. Devo prendere il pannello, segnare i quattro punti di posizionamento con il pennarello e rimetterla rapidamente sul nastro senza commettere errori. Dopo aver ripetuto la stessa azione per diverse ore ho un terribile torcicollo e un forte dolore muscolare al braccio. Uno dei nuovi seduto davanti a me, esausto si è fermato per un po’. Il supervisore se ne è accorto e lo ha punito mettendolo per dieci minuti in un angolo come si faceva una volta a scuola."
Segnalo questo interessantissimo documentario francese sulle condizioni assurde di queste fabbriche, c'è di tutto: dal modo in cui obbligano gli studenti cinesi (anche di medicina!) a lavorare negli stabilimenti definendo il tutto uno stage, alle famiglie dei ragazzi suicidati che sono stati messi a tacere con poche migliaia di dollari:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=CoCIdorjazM
complimenti, ottimo blog!